Ansia, disgusto e repulsione sono i vissuti emotivi che caratterizzano il Disturbo da Avversione Sessuale.

Tale disturbo non deve essere confuso con il Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo: il paziente che riporta scarso o nullo desiderio sessuale non ricerca attivamente stimoli sessuali e non ha frequenti fantasie erotiche ma, se stimolato, è solitamente responsivo nell’essere coinvolto in attività sessuali.

Nel Disturbo da Avversione Sessuale invece, la persona sviluppa una vera e propria repulsione fobica rispetto al sesso, che può riguardare qualcosa di circoscritto, come la visione o il contatto diretto con i genitali, attività sessuali specifiche, oppure coinvolgere tutta la sfera connessa alla sessualità.

COME SI MANIFESTA?

In genere il disturbo è caratterizzato da intensi stati ansiosi legati all’attività sessuale, che viene percepita come qualcosa di negativo e ripugnante.

La persona mette in atto come meccanismo difensivo l’evitamento, ovvero tende ad evitare tutte quelle situazioni che potrebbero esporlo a situazioni legate al sesso.

Nei casi più gravi il paziente può sviluppare malessere o ansia anche solo al pensiero della nudità, dei genitali o di essere coinvolto in attività sessuali.

DA COSA DIPENDE?

Il Disturbo da Avversione Sessuale può sorgere sin dalla prima infanzia o manifestarsi in un secondo momento nel corso dello sviluppo emotivo e sessuale della persona.

Le cause possono essere molteplici: il disturbo può essere legato a eventi traumatici connessi o meno alla sessualità, difficoltà relazionali, confusione rispetto al proprio orientamento sessuale o svilupparsi a seguito di momenti di forte stress emotivo individuale o di coppia.

QUALE TERAPIA PER IL DISTURBO DA AVVERSIONE SESSUALE?

Il trattamento clinico può assumere forme diverse a seconda della gravità del disturbo e della cause individuate.

In caso di trauma può essere attivata una terapia EMDR volta ad aiutare il paziente alla rielaborazione del vissuto traumatico.

Se fosse individuata una fobia specifica, come ad esempio l’avversione per i genitali, il percorso terapico prevede una desensibilizzazione allo stimolo fobico e rielaborazione dei vissuti negativi connessi allo stesso.

Nei casi invece le cause siano attribuibili al contesto relazionale con il partner può essere funzionale intraprendere un percorso di coppia.

Una consulenza preliminare con lo Specialista è sempre consigliata per ricevere una corretta diagnosi e impostare il trattamento terapico più adatto.

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