Possiamo considerare l’Autostima come la componente valutativa del concetto di Sé. 

Il concetto di Sè è un modello organizzato e dinamico di pensieri e percezioni che ognuno di noi ha su se stesso e che include, per esempio, caratteristiche fisiche, tratti del proprio carattere, capacità personali, bisogni, limiti e conquiste.

Autostima è fiducia 

L’autostima è ad oggi un concetto inflazionato, spesso banalizzato o confuso con l’autocompiacimento o con aspetti disfunzionali di tipo narcisistico.

Avere una buona autostima non ha nulla a che vedere con la credenza di essere perfetti o migliori degli altri, e non riguarda nemmeno la vanità fine a se stessa.

Una sana autostima è invece legata alla percezione positiva del concetto di Sé e denota una solida Fiducia nei confronti di noi stessi e nelle nostre capacità.

Il fiore dell’autostima e i suoi petali

Mi piace pensare all’autostima come un fiore interiore impermeabile alle ingerenze della vita, la cui bellezza resta integra anche quando piove fuori e dentro di noi.

Il fiore dell’autostima va attenzionato e curato costantemente, deve essere perciò nutrito e difeso dalle aggressioni esterne e dai giudizi negativi che troppo spesso rivolgiamo a noi stessi.

Ogni suo petalo corrisponde infatti a un aspetto specifico che va sviluppato o acquisito.

Quali sono dunque i 5 petali del fiore dell’Autostima?

  • CONSAPEVOLEZZA dei propri pensieri, emozioni e azioni. Il primo passo per la costruzione della fiducia in se stessi è quello di divenire sempre più consapevoli di noi e dei nostri bisogni. Significa avere contezza di come funzioniamo, cosa ci fa arrabbiare, cosa desideriamo davvero e quali sono gli ostacoli con cui ci confrontiamo e che ci limitano nel perseguimento delle nostre mete.
  • AUTENTICITÀ, ovvero agire in maniera congruente con ciò che sentiamo indipendentemente dall’approvazione dell'altro. Spesso ci conformiamo alle aspettative esterne anche quando, in fondo, non le reputiamo buone per noi. Pertanto vivere con autenticità significa apprezzarsi nella propria unicità e naturale imperfezione, nel rispetto degli altri e in primo luogo di noi stessi.
  • ACCETTAZIONE, quindi essere capaci di fare spazio dentro di noi alla sofferenza e alle delusioni, accogliendo dunque anche le note di dolore e restituendo loro dignità e significato. Solo attraverso una profonda accettazione di tutto ciò che siamo, comprese le emozioni spiacevoli e le nostre ombre, saremo in grado di riscoprire e valorizzare le nostre risorse.
  • RESPONSABILITÀ, dunque essere autori della propria vita e delle proprie scelte correndo il rischio. Molti noi evitano determinate esperienze poiché sono terrorizzati dalla possibilità di fallire. Tuttavia, la tendenza a evitare per paura di non farcela può rivelarsi una trappola pericolosa, non solo perché può precluderci sorprese gratificanti, ma soprattutto perché l'evitamento è un meccanismo di difesa che, se reiterato nel tempo, logora profondamente la nostra autostima facendoci sentire progressivamente sempre più insicuri.
  • VALUTAZIONE POSITIVA, ovvero cambiare il nostro dialogo interiore, quella vocina nella nostra testa sempre pronta a farci sentire sbagliati o inadeguati. Valutarci in termini positivi significa smorzare la critica patologica interna cambiando il modo in cui ci relazioniamo con noi stessi.

Il potere dell’autostima

Avere una buona considerazione di sé è incoraggiante, permette di sentirci più confidenti nelle nostre risorse e facilita il perseguimento di obiettivi personali.

Ma non solo, l’autostima ci consente di affrontare in maniera efficace gli insuccessi della vita, tutelandoci dalla tendenza alla svalutazione nei confronti di noi stessi. 

Una buona autostima aiuta pertanto a rinnovare l’ottimismo, coltivare la resilienza, e a rimettersi in gioco “nonostante tutto”.

La metafora del fiore potrebbe esserci utile per capire cosa ci manca per raggiungere una buona stima di noi e quale dimensione potremmo pensare di potenziare o sviluppare, autonomamente o rivolgendoci a un professionista della salute.


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