Le persone che si rivolgono a me per un percorso di psicoterapia arrivano con una richiesta tra tutte: eliminare la sofferenza, cancellare il dolore, risolvere in fretta il disagio con cui si confrontano.

Dietro questa aspettativa l’atteggiamento che molti hanno d fronte al dolore è combattivo, il dolore va dunque contrastato ed eliminato il più velocemente possibile.

Pertanto all’inizio di ogni percorso psicologico spiego ai miei pazienti che tutte le nostre emozioni, anche quelle considerate scomode, come ansia, tristezza o rabbia, arrivano per comunicarci qualcosa di noi.

Il primo passo della guarigione psicologica è quello di sviluppare uno sguardo non giudicante rispetto ai nostri vissuti emotivi, facendo loro spazio dentro di noi.

L’ascolto e l’accoglienza delle nostre emozioni ci permette di aumentare la consapevolezza rispetto a ciò che siamo e favorisce l’incontro con gli aspetti di noi che più o meno consapevolmente abbiamo rifiutato.

L’ansia, ad esempio, arriva per comunicarci che qualcosa non va, che c’è qualcosa dentro di noi che abbiamo perduto e che sta cercando disperatamente di riprendersi il suo posto.

Quando ad esempio rifiutiamo la nostra fragilità, perché in dissonanza con l’immagine che abbiamo di noi stessi, arrivano i sintomi ansiosi.

Se io ho appreso, ad esempio, che sono una persona sempre coraggiosa e che non devo avere paura di un esame all’Università, ecco che l’ansia mi assale. 

Se guardo la mia ansia come un messaggero che sta cercando di comunicarmi qualcosa, non mi farò più sopraffare, ma potrò pensare a me stesso come una persona che può anche avere paura, legittimandomi quindi la mia fragilità.

L’immagine prima rigida che avevo di me si allenterà e diverrà più sfaccettata e più vicina a ciò che sono davvero, di conseguenza l’ansia si abbasserà sino a scomparire.

Ciò che è importante dunque è un cambiamento di atteggiamento nei confronti del dolore, che possa permettermi di osservarlo e accoglierlo con l’intento di ricongiungermi con il vero me stesso.

Incontrare il proprio dolore senza contrastarlo è il centro del processo terapeutico e permette il cambiamento in psicoterapia nella direzione di un maggior benessere psicologico.

L’ albergo 

Questo essere umano è un albergo: ogni mattina un nuovo arrivato.
Gioia, depressione, meschinità, momentanee consapevolezze giungono come ospiti inattesi. Accoglili ed intrattienili tutti!
Fosse anche una folla di dispiaceri, che con violenza ti svuota la casa
di tutti i suoi mobili.
Malgrado tutto, onora ogni tuo ospite, forse sta cercando spazio
per nuovi piaceri.
Pensieri neri, vergogna, malizia, accogli sulla porta con un sorriso,
e invitali ad entrare.
Sii grato di qualunque visitatore, perché ognuno è stato mandato
come una guida dall’aldilà. 

Rumi, poeta persiano del 1200 d.C 

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