Entrare in intimità con l’Altro significa sentirsi sufficientemente al sicuro nella relazione tanto da scoprirsi e manifestarsi in maniera autentica.

L’intimità implica un incontro su piani di profondità dove nel manifestarsi esattamente per ciò che siamo consegnamo a un altra persona anche le nostre parti fragili e gli aspetti di noi che rifiutiamo, di cui ci vergogniamo o addirittura temiamo.

PERCHE’ SI HA PAURA DELL’INTIMITA’?

L’intimità a livello relazionale necessita di messa e in gioco e coraggio poiché prevede inevitabilmente una componente di rischio.

Entrare in intimità per alcune persone rappresenta infatti un vero e proprio ostacolo giustificato da timori di diversa natura: la paura di non essere accettati, di essere derisi, di mostrare i propri punti deboli ed essere perciò suscettibili di manipolazione sino al timore di essere scartati e quindi abbandonati.

La paura dell’intimità può avere radici antiche da rintracciarsi nella storia di attaccamento della persona, ma può anche strutturarsi in maniera generalizzata a partire da delusioni o traumi relazionali nel corso dello sviluppo o, ancora, innescarsi in un secondo momento nella dinamica di coppia con un partner specifico.

PAURA DELL’INTIMITA’ E DISFUNZIONI SESSUALI

Spesso Intimità viene utilizzata nel linguaggio comune come sinonimo di Sessualità, erroneamente.

La sessualità può essere infatti vissuta escludendo la dimensione dell’intimità emotiva con il partner, si pensi ad esempio ai rapporti sessuali occasionali, e, di converso, l’intimità può esistere anche in assenza di un’attività sessuale.

Ciò che è certa è la correlazione tra la paura dell’intimità e problematiche sul piano del funzionamento sessuale.

Nei casi di Disfunzione Erettile su base psicogena, raggiungere e mantenere l’erezione diviene spaventante per la persona che teme l’intimità poichè simbolicamente la penetrazione prevede l’accesso al mondo dell’altro e implica una vicinanza significativa quasi fusionale con la partner; anche nei casi di Eiacuazione Ritardata grave la difficoltà a eiaculare all’interno della vagina può sottendere paure connesse al concepimento e quindi timori di responsabilità legati alla creazione di legami significativi.

Nell’ambito delle disfunzioni sessuali femminili nei quadri clinici di Vaginismo, la donna svela più o meno inconsciamente un rifiuto dell’intimità laddove la penetrazione impedita a livello fisico può essere letta come indisponibilità nell’accogliere il partner negandogli l’accesso al suo mondo emotivo interno.

La paura dell’intimità è stata individuata come possibile resistenza anche nella condizione di Disturbo da Desiderio Ipoattivo, nei quali il basso drive sessuale può nascondere una profonda paura connessa all’entrare in relazione.

Ecco dunque che il sintomo sessuale diviene simbolicamente una presa di distanza emotiva e relazionale di incontrare l’Altro a un livello più profondo.

LA PSICOTERAPIA

In una visione biopsicosociale del sintomo sessuologico che legge la condizione clinica prendendo in considerazione fattori organici, psicologici e relazionali, la paura dell’intimità può rappresentare una causa psicogena che va indagata nel contesto della valutazione clinica in fase di diagnosi.

Il percorso di Psicoterapia in questi casi è mirato a facilitare il paziente a comprendere le cause di tale paura con la finalità di aiutarlo a sviluppare strumenti efficaci per gestirla e scioglierla.

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